Diario di scuola

Daniel Pennac
Diario di scuola
Feltrinelli, 2010
ISBN 978-88-07-72152-6
pagg. 243, euro 8,50

Diario di scuola

 

Questo libro mi è piaciuto molto. Ovvio, io l’ho letto da insegnante; mi sono rispecchiata in certe osservazioni per l’insegnante che ero; in altre per l’alunna che ero stata. Alcuni elementi mi hanno fatta riflettere, o perché li condividevo appieno, o perché avrei voluto poterne discutere con l’autore.

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11 thoughts on “Diario di scuola

  1. Questo libro parla di un ragazzo che andava male a scuola. Un giorno riuscì a trovare un bravo insegnante che gli fece venire la voglia di studiare. Il ragazzo cominciò ad amare la scuola e diventò insegnante. Egli fece la stessa cosa con un suo alunno e anch’egli diventò insegnante. Un giorno si incontrarono e si raccontarono i momenti vissuti insieme a scuola. Questo libro mi fa capire che se un’insegnante trova il modo di far sì che un ragazzo ami la scuola allora questo ragazzo non si sentirà più un somaro, ma orgoglioso di sè. Questo libro lo consiglio a tutti perchè può dare un suggerimento per costruire un rapporto tra insegnante e alunno che può essere utile per un buon rendimento nello studio.



  2. Il libro che ho letto quest’anno ( scusi il ritardo prof) e’ diario di scuola di Daniel Pennac.
    Se devo essere sincero e un libro ch mi è piaciuto e mi ha stupito al tempo stesso perché è l’ autobiografia di appunto questo autore italiano che però vive a Parigi, che alla mia età era un somaro che non si applicava.
    Questo libro parla non solo di quando lui era giovane e del suo rapporto della scuola ma anche di quando è diventato insegnante con i suoi alunni.
    Quello che mi ha stupito e che quando aveva la mia età era più pestifero di me è la pensava nello stesso mio modo della scuola.
    E un libro abbastanza scorrevole e divertente anche se ha ( a mio avviso ) troppi aggettivi che appesantiscono un po’ tutto quanto il testo, comunque lo consiglio a chiunque ami leggere e divertirsi al tempo stesso e pensare alla scuola in un modo diverso 🙂
    Insomma io mi ci sono molto rispecchiato in quel bambino tredicenne che ne combinava di tutti i colori e odiava la storia


    1. La “è” con l’accento l’hai messa apposta per sottolineare la tua immedesimazione nei somari di cui parla il libro?
      Scherzi a parte, perché dici che Pennac è un autore italiano? Io sono parecchio ignorante, quindi può essere che mi sia sfuggito ma non credo che sia italiano.
      L’importante, comunque, per quel che mi riguarda, è che il libro ti sia piaciuto!


  3. Il libro che ho letto è stato “Diario di scuola” di Daniel Pennac (241 pagine scritte con caratteri normali).
    Sono andato sul sicuro: quest’estate avevo già letto un suo romanzo e mi era piaciuto molto. Pennac è uno scrittore ironico e spiritoso.
    Quando ho iniziato a leggere, mi aspettavo un romanzo, come d’altronde tutti gli altri suoi libri che conoscevo. E invece sono rimasto sorpreso, perché era una specie di autobiografia che parlava della vita di Pennac da studente e da professore.
    E le sorprese non finiscono qui: Pennac alla mia età era un somaro! Non riuscivo a credere che uno scrittore famoso in tutto il mondo da ragazzo fosse un pigrone e un lavativo! Insomma, un vero contrasto tra la sua disastrosa carriera scolastica e i suoi successi di professore e di scrittore.
    Da questo libro ho imparato che non serve essere stati bravi studenti per diventare buoni professori e, soprattutto, che c’è una speranza per tutti.
    Leonardo M. III C


    1. L’importante è che adesso non ti metti a bighellonare perché tanto essere bravi studenti non serve a nulla!
      Bella recensione, come sempre. Grazie!
      Manca solo un piccolo particolare: a chi lo consiglieresti?



  4. Il libro che ho letto è “Diario di scuola” di Daniel Pennac. Il libro parla di un uomo che da giovane era un somaro, ma che da grande divenne un professore in una scuola media. Nel libro si raccontano le vicende di questo insegnante, sia di quando era giovane (e quindi un somaro) sia di quando era un professore e quindi aveva una classe a cui dover badare. Pennac cerca di stimolare i ragazzi a studiare a ad impegnarsi perchè nessuno di noi è somaro di natura, ma per scelta. Consiglio questo libro a ragazzi e ragazze della mia età e non più piccoli perchè ci sono dei capitoli un po’ complicati ma non c’è da spaventarsi!
    All’ inizio mi è sembrato un libro lunghissimo e ho pensato che non avrei mai finito di leggerlo, ma alla fine è stato molto scorrevole ed interessante!
    Gaia Vianello 3C.


    1. Sarà che io ho letto questo libro quando ormai ero dalla parte dei professori, ma a me è sembrato che più che stimolare i ragazzi ad impegnarsi, Pennac volesse stimolare gli adulti (insegnanti e non) a creare le condizioni perché anche i “somari” possano riuscire bene a scuola.


  5. Buona sera prof.
    Dopo aver letto la sua recensione ho noleggiato il libro “Diario di scuola”.
    La storia ha come ambientazione una scuola media di Parigi degli anni ’80.
    Il libro narra le vicende personlidi un professore(l’ autore stesso) che si rispecchia nei modi,nei comportamento e nel lingiuaggio con gli alunni della propria classe, ricordando quando anchegli era adolescente e faticava a scuola.
    Il libro è scorrevole e divertente, è adatto a tutte le età, soprattutto ai ragazzi che come me si stanno preparando per gli esami. Il messaggio che mi è arrivato da questo libro penso sia che nelcorso della propria vita ci possono essere dei momenti in cui si fatica a raggiungere degli obbiettivi, ma non per questo ci si deve scoraggiare e pensare di non farcela.
    Riccardo Vivian 3C 🙂


    1. Sì, Riccardo. Credo che non aver paura di far fatica sia importante, per i bambini, per i ragazzi, ma anche per noi adulti. Non dobbiamo spaventarci di fronte alla fatica che facciamo noi o a quella che fanno gli altri, ma lavorare sodo per ottenere ciò che desideriamo e per aiutare gli altri ad ottenere ciò che per loro è importante.


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